La pandemia ha messo in evidenza le potenzialità e le capacità di adattamento dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, ma non possiamo negarlo o continuare a nasconderci dietro al mantra “andrà tutto bene”, senza guardare al disagio profondo che la “detenzione” seppur necessaria, ha provocato nelle fasce più fragili della nostra società: anziani e adolesenti. È di questi ultimi che ho intenzione di occuparmi, particolarmente, perché abbiano il diritto di potersi riappropriare dei sogni, delle ambizioni, della semplicità propria della loro età. Abbiamo il dovere di affrontare con concretezza e determinazione, il ripristino di una visione di futuro per i nostri ragazzi coinvolgendoli in questo percorso che insieme alle loro famiglie, ci porterà lontano, ristabilendo quella prospettiva di domani, senza la quale l’intera società perisce:
È per questo che per i prossimi cinque anni occorre definire finanziamenti ad hoc dedicati alle adolescenti e agli adolescenti, ai giovani ed anche alle associazioni che se ne occupano;
Ragazze e ragazzi sono cittadine e cittadini che per costruire un futuro degno, necessitano di vivere un presente soddisfacente, e per questo hanno bisogno di luoghi in cui incontrarsi per poter sviluppare le proprie competenze e le proprie passioni o semplicemente per condividere socialità. Ho intenzione di individuare spazi che possano essere concessi in autogestione;
Favorire iniziative che diano ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze fiducia in loro stessi, creando, sperimentando, dando loro fiducia e consentendo loro di crescere nel miglior modo possibile: mettendosi alla prova, in uno spazio competitivo, ma solidale, di potenziamento personale, ma di pari opportunità, di autodeterminazione e allo stesso tempo di responsabilizzazione delle scelte. È così che si diventa dei buoni cittadini;
In collaborazione con i Municipi, le Associazioni e il mondo della scuola, individuare spazi per lo studio condiviso (co-studing), perché per troppo tempo sono stati privati dello stare insieme e perché sono davvero convinta che la condivisione e il confronto rappresentino crescita, sempre!
Istituire la figura dello psicologo di Municipio, in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi, affinché, anche le famiglie meno abbienti possano accedere ad un supporto psicologico per i ragazzi e le ragazze in difficoltà o che hanno semplicemente bisogno di confrontarsi con una figura altra da sé, che non sia nella famiglia, dentro la quale si innescano spesso dinamiche che non portano a confronti costruttivi, a causa dell’inevitabile coinvolgimento emotivo. Le fragilità devono poter essere portate ad un livello di coscienza, abbracciate e risolte, anche grazie ad una relazione di aiuto competente. Non possiamo far finta di non vedere!
Contribuire ad una migliore pubblicizzazione dell'esistenza dello psicologo nelle scuole che offre consulenze gratuite;
Proseguire insieme a scuole e associazioni i positivi percorsi di prevenzione alla violenza di genere, al bullismo, cyberbullismo, abuso di sostanze, disturbi d'ansia e di contrasto alle discriminazioni e agli stereotipi.
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